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Un esperto indica quante scatolette di tonno alla settimana dovrebbe mangiare un adulto per superare la quantità di mercurio considerata sicura

Qualche giorno fa sette città francesi, tra cui Parigi e Lione, hanno annunciato che il tonno sarà vietato nelle mense scolastiche. La loro argomentazione si basa sul fatto che “la normativa europea non è sufficientemente protettiva per la salute, soprattutto per quella dei bambini” e, come hanno precisato, non rivedranno questo divieto finché la concentrazione massima autorizzata di mercurio non sarà ridotta al livello di altri pesci, 0,3 milligrammi per chilo.

Mercurio nei cibi in scatola: gli esperti spiegano quando il tonno è davvero pericoloso

La Federazione delle industrie alimentari conservate ha risposto che “le aziende rispettano la normativa vigente e nessun prodotto sul mercato supera la soglia regolamentare di un milligrammo per chilo”.

La notizia ha attirato l’attenzione al di fuori del paese gallico e alcuni hanno espresso una certa preoccupazione per la quantità di questo metallo pesante che potrebbe essere presente nelle conserve e se sia necessario limitarne il consumo o meno.

In un articolo  ha ricordato che l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito che “i benefici derivanti dal consumo di pesce, grazie alle sostanze nutritive che apporta, superano i possibili rischi associati alla presenza di mercurio”.

Esistono tuttavia due raccomandazioni specifiche per due gruppi a rischio, in linea con quanto affermato dall’Agenzia per la sicurezza alimentare e la nutrizione (Aesan). Da un lato, per i bambini di età inferiore ai 10 anni, le donne in gravidanza o che potrebbero diventarlo e le donne in periodo di allattamento, si consiglia di evitare il consumo delle specie di pesce che accumulano più mercurio:

Queste, come elenca l’esperto, sarebbero “squalo (cazon, marrajo, pintarroja, mielgas, tintorera), pesce spada (emperador), luccio e tonno rosso”. Inoltre, i minori di età compresa tra i 10 e i 14 anni “dovrebbero limitare il consumo di queste quattro specie a 120 grammi al mese”.

Nel testo, Lurueña sottolinea che queste raccomandazioni si riferiscono esclusivamente al tonno rosso, “che non è quello che consumiamo abitualmente in scatola”. In queste ultime, si utilizza solitamente il tonno chiaro o il tonno bianco, “specie più piccole che accumulano meno mercurio”.

In definitiva, sottolinea, “un adulto dovrebbe mangiare sette scatolette di tonno alla settimana per superare la quantità di mercurio considerata sicura”. Pertanto, si raccomanda di non raggiungere tale cifra e di limitare il consumo nei gruppi vulnerabili.

 

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