Il volo 10 di Starship è stato completato con successo martedì dopo due tentativi falliti. Si è trattato di una nuova opportunità per SpaceX di consolidare l’affidabilità del suo razzo più ambizioso, dopo un anno caratterizzato da esplosioni e guasti che hanno messo alla prova la capacità dell’azienda di progredire nell’esplorazione spaziale.
Esplosioni e guasti recenti
La storia recente di Starship è stata segnata da una serie di incidenti. Due esplosioni sulle isole a est della Florida hanno generato detriti che hanno raggiunto le strade delle Isole Turks e Caicos e le coste delle Isole Bahamas. Nel penultimo volo di prova, a maggio, il veicolo ha perso il controllo durante l’avvicinamento al sito di atterraggio nell’Oceano Indiano. A questo si è aggiunta l’esplosione di un veicolo fissato a una piattaforma di prova in Texas, a giugno, che ha causato danni alle infrastrutture dell’azienda.
Il volo 9, effettuato il 27 maggio, si è concluso con la perdita sia dello stadio superiore, Nave 35, sia del propulsore Super Heavy, Booster 14. Sebbene il decollo sia stato un successo e abbia rappresentato il primo riutilizzo di un Super Heavy, problemi strutturali e un guasto alla pressurizzazione del serbatoio principale hanno portato alla perdita di controllo durante il volo suborbitale.
La FAA ha concluso la sua indagine sul volo 9 poco prima del lancio del volo 10, consentendo a SpaceX di riprendere i test. L’analisi dei guasti ha identificato un diffusore di gas difettoso nel sistema di pressurizzazione del serbatoio principale di metano e ossigeno liquido.
Sebbene i sistemi abbiano parzialmente compensato la variazione di pressione, la perdita ha destabilizzato il controllo dell’assetto e ha costretto a un rientro anomalo. La telemetria finale è stata ricevuta mentre il veicolo scendeva sull’Oceano Indiano, dove era previsto un ammaraggio controllato. Poche settimane dopo, la Nave 36 è stata distrutta durante un test a terra a causa di un guasto a un contenitore a pressione in materiale composito (COPV), che ha provocato un’esplosione durante il caricamento del propellente criogenico.
Riprogettazioni e miglioramenti a Starship e Super Heavy
Di fronte a questo scenario, SpaceX ha implementato una serie di riprogettazioni e miglioramenti a Starship e al propulsore Super Heavy. Tra i cambiamenti più significativi, le alette del propulsore sono passate da quattro a tre superfici di controllo, con un aumento del 50% delle loro dimensioni, consentendo una migliore manovrabilità durante la discesa e angoli di attacco più elevati, evitando tensioni estreme come quelle che hanno colpito il Booster 14. Sebbene il Super Heavy del Volo 10 non sia tornato al sito di lancio e sia sceso nel Golfo del Messico, la posizione delle nuove alette coincideva con i bracci di ritenuta meccanici della torre, che avevano già dimostrato la loro efficacia in voli precedenti.
I miglioramenti includevano anche una riduzione della pressione operativa nei COPV e l’aggiunta di coperture protettive per i serbatoi durante l’assemblaggio. SpaceX ha introdotto metodi di ispezione non distruttivi per rilevare danni interni, aumentando l’affidabilità strutturale. Secondo l’azienda, queste misure saranno applicate alla prossima generazione di Starship, che dovrà soddisfare i requisiti della missione lunare Artemis 3 della NASA, prevista per il 2027, in cui Starship sarà il modulo di atterraggio incaricato di portare gli astronauti sulla superficie lunare per la prima volta dalla missione Apollo 17.
L’analisi degli incidenti ha anche rivelato una perdita di metano nel cono frontale della Nave 35 durante la prima combustione del suo motore. Sebbene i sistemi abbiano parzialmente compensato la variazione di pressione, l’accumulo di combustibile liquido ha provocato lo scarico completo della nave e una discesa incontrollata. SpaceX ha replicato la causa del problema nel suo sito di prova a McGregor, in Texas, e le versioni aggiornate hanno superato le campagne di qualificazione che simulano una durata utile dieci volte superiore.
Inoltre, la missione ha incluso il primo test di riutilizzo del Booster 14, che dopo la separazione dallo stadio superiore ha tentato un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico. Dodici dei tredici motori previsti si sono attivati, ma l’aumento delle forze di discesa ha rotto una linea di propulsione interna e provocato l’accensione del carburante, causando la distruzione del propulsore. Per i voli futuri, la compagnia prevede di ridurre l’angolo di attacco nelle discese e di mantenere l’integrità strutturale con le nuove alette. È stato anche possibile effettuare il primo dispiegamento di carico utile di Starship nello spazio, che consisteva in satelliti simulatori Starlink.
La supervisione della FAA e di altre agenzie, come la Forza Spaziale degli Stati Uniti, la NASA e il National Transportation Safety Board (NTSB), è stata intensificata per garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza. Dopo l’ultimo incidente nel giugno 2025, la direzione di SpaceX ha deciso di riassegnare, per sei mesi, circa il 20% degli ingegneri del programma Falcon 9 allo sviluppo di Starship, secondo fonti consultate.
Guardando al futuro, SpaceX prevede fino a 25 voli di prova di Starship all’anno nel 2025, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo del veicolo e rispettare le scadenze della missione Artemis 3. L’azienda ha sottolineato che “ogni lezione appresa, sia in volo che nei test a terra, continua ad alimentare direttamente i progetti della prossima generazione di Starship e Super Heavy”.