Lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia non solo fa aumentare il livello del mare, ma alimenta anche la vita marina stimolando la crescita del fitoplancton.
Lo scioglimento dei ghiacci come motore biologico
L’acqua che nasce dallo scioglimento dell’enorme calotta glaciale della Groenlandia non si limita ad alzare il livello del mare. Questo fresco apporto di acqua dolce crea correnti ascensionali che trasportano sostanze nutritive dal fondo marino verso la superficie. Questo processo, lungi dall’essere un’idea teorica, è supportato da modelli molto avanzati e da dati satellitari. Il risultato: una spinta tangibile alla crescita del fitoplancton.
Implicazioni ecologiche e climatiche
- L’aumento della produttività può alterare gli ecosistemi costieri, con ripercussioni sui pesci, sui mammiferi marini e sulle reti trofiche locali.
- Si prevede che lo scioglimento dei ghiacci aumenterà nei prossimi decenni, intensificando questi effetti.
- Sebbene la produttività aumenti, ciò non si traduce in una significativa cattura di carbonio, limitando il suo impatto sulla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Modelli potenti, scoperte profonde
Gli scienziati della San José State University, insieme alla NASA e al MIT, hanno utilizzato ECCO-Darwin, una sorta di laboratorio oceanico virtuale. Esso combina miliardi di misurazioni satellitari e di strumenti in mare. Ciò ha permesso di quantificare come lo scioglimento influisce sulla miscela di acqua, nutrienti, biologia e fisica marina.
In un fiordo specifico, hanno riscontrato un aumento dal 15% al 40% nella crescita del fitoplancton durante l’estate, grazie all’apporto di acqua dolce dal ghiacciaio. Questa cifra riflette un cambiamento significativo nella produttività primaria dell’ecosistema.
Metodologia dello studio
- È stato utilizzato un modello fisico-biogeochimico ad alta risoluzione, integrato nel modello globale ECCO-Darwin.
- Sono stati confrontati anni con scarichi glaciali elevati e bassi (2008, 2012, 2017, 2019).
- Sono stati condotti esperimenti con e senza pennacchi di scarico per isolare gli effetti fisici e biologici sulla produttività e sulla cattura del carbonio.
Fitoplancton: motore della vita oceanica
Il fitoplancton non è solo un organismo microscopico: è la base della catena alimentare, dal krill alle balene. Inoltre, cattura anidride carbonica attraverso la fotosintesi. Tra il 1998 e il 2018, i satelliti hanno registrato un aumento del 57% nella produzione di fitoplancton nell’Artico, un cambiamento che coincide con l’aumento dello scioglimento dei ghiacci, una correlazione che acquista ancora più senso grazie alla modellizzazione con ECCO-Darwin.
Ecosistemi in trasformazione
Gli effetti vanno oltre il fiordo studiato. Con oltre 250 ghiacciai attivi sulla costa della Groenlandia, ognuno potrebbe avere il proprio “rifugio” produttivo. Il modello utilizzato funziona come un coltellino svizzero digitale, adattabile a molteplici ambienti, dai fiordi artici alle zone costiere del Texas o dell’Alaska.
Una preoccupazione emergente: l’acqua dolce riduce la capacità dell’oceano di assorbire CO₂. Ma i ricercatori hanno scoperto che la crescita del fitoplancton contrasta questa perdita, rafforzando il bilancio netto favorevole al pozzo di assorbimento del carbonio.
Contesto attuale e progressi
Oggi il ritmo dello scioglimento dei ghiacci continua ad accelerare, spinto dall’aumento delle temperature. Inoltre, diverse iniziative regionali, come gli studi di impatto sui fiordi groenlandesi o l’espansione dei modelli in altri paesi con coste glaciali (Norvegia, Canada), stanno convalidando e ampliando questi risultati.
A livello legislativo, sempre più governi sentono l’urgenza di agire: strategie incentrate sulle zone costiere, come il ripristino degli ecosistemi marini o la promozione dell’acquacoltura sostenibile, tengono già conto di questo tipo di dinamiche.