Ogni volta che chiediamo qualcosa a Gemini sul nostro Android, modifichiamo una foto con l’IA su Google Foto o generiamo immagini con Imagen 3, avviamo un processo che consuma molta energia in un centro dati a migliaia di chilometri di distanza. La corsa all’IA ha un costo energetico enorme e Google ha appena svelato la sua soluzione a lungo termine per rispondere a questa sfida: puntare sull’energia nucleare di nuova generazione.
Alla ricerca di energia per l’IA, Google ha scelto un innovativo reattore nucleare
Il motivo. La scelta dell’energia nucleare da parte di Google non è casuale. Come leggiamo su The Verge, questa mossa mira a soddisfare la domanda di elettricità delle grandi aziende tecnologiche e dell’IA. Le emissioni di carbonio di Google sono aumentate nell’ultimo anno con l’arrivo dei servizi di IA. Ma non vivrà solo di nucleare: poche settimane fa abbiamo appreso del più grande accordo idroelettrico della storia, siglato da Google con Brookfield Asset Management.
Accordo per l’acquisto di energia nucleare. Google ha firmato il primo accordo di acquisto di energia di questo tipo negli Stati Uniti. Attraverso la società pubblica TVA (Tennessee Valley Authority), acquisterà l’elettricità generata da un reattore di nuova generazione che la società Kairos Power sta costruendo a Oak Ridge, nel Tennessee.
Si prevede che questo reattore, l’Hermes 2, sarà operativo nel 2030 e fornirà energia alla rete che alimenta i data center di Google nella regione. Ma l’Hermes 2 non è un reattore nucleare qualsiasi: possiede una tecnologia pionieristica.
Niente di convenzionale. Si tratta di un reattore che sostituisce il refrigerante, generalmente l’acqua, con sale fluorurato fuso. Questo sale ha un punto di ebollizione più alto dell’acqua, il che consente al reattore di funzionare a bassa pressione. Cosa comporta questo? Un vantaggio fondamentale: riduce drasticamente i costi, poiché non richiede le enormi strutture di contenimento ad alta pressione dei reattori tradizionali. È la stessa tecnica utilizzata da Natrium, il progetto di Bill Gates e della sua azienda TerraPower.
Obiettivo 2035. Entro quell’anno, Google prevede che l’impianto Hermes 2 dispiegherà circa 500 megawatt di nuova capacità nucleare negli Stati Uniti. Si tratta di una scommessa a lungo termine per assicurarsi una fonte di energia pulita e costante per il futuro dei propri servizi.
Un “ma”. Come parte dell’accordo, Google riceverà i cosiddetti “attributi di energia pulita”: certificati utilizzati dalle aziende per compensare la loro impronta di carbonio. Tuttavia, alcune ricerche dimostrano che i benefici ambientali di questi certificati sono spesso sopravvalutati. Sebbene il passaggio al nucleare sia un passo verso la decarbonizzazione, la contabilità energetica continua ad avere le sue sfumature.