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Il quantum computing è la sfida ancora irrisolta del settore tecnologico, ma hanno trovato la chiave per ribaltare la situazione

Il quantum computing è uno dei campi che suscita maggiore entusiasmo tra gli appassionati del settore tecnologico. Un esempio potrebbe essere Jensen Huang, attuale CEO di Nvidia e una delle voci che più ha creduto nei progressi di questo settore. In realtà, Huang non è l’unico, poiché anche altre aziende come IBM o Google hanno mosso i primi passi per contribuire all’evoluzione del quantum computing. Ora, con loro grande sorpresa, un gruppo di ricercatori dell’Università della California è riuscito a dimostrare che non servono chip quantistici perfetti per costruire sistemi scalabili. Come sottolinea TechSpot, attualmente è possibile assemblare computer quantistici affidabili a partire da chip più piccoli interconnessi, un’operazione per la quale non è necessario che siano perfetti. Questo progresso potrebbe quindi accelerare l’arrivo di computer quantistici in grado di risolvere problemi complessi su larga scala, un’opzione che i giganti del settore tecnologico stanno studiando da anni. Fortunatamente per loro, lo studio dei ricercatori di Riverside ha dimostrato che la tolleranza agli errori è una delle chiavi del futuro dell’informatica quantistica.

Una scoperta che riduce le esigenze del settore

Secondo i ricercatori, la tolleranza agli errori è determinante, poiché consente di rilevare e correggere automaticamente gli errori. Tradizionalmente, il progresso si misurava in numero di qubit, ma l’assenza di tolleranza agli errori rendeva i risultati di per sé inutili. Grazie al lavoro guidato da Mohamed A. Shelby, dottorando in fisica e astronomia alla UC Riverside, il calcolo quantistico potrebbe fare quel salto che alcuni cercano da tempo.

Per ottenere i risultati ottenuti, la ricerca indica che sono state effettuate migliaia di simulazioni con l’intento di testare sei diversi progetti modulari, tutti ispirati all’infrastruttura quantistica di Google. In questo modo, uno dei principali ostacoli è il rumore nelle connessioni tra i chip, specialmente se questi si trovano in refrigeratori criogenici separati. Sorprendentemente, questo ha permesso al team di scoprire che, anche con connessioni dieci volte più rumorose dei chip stessi, il sistema era in grado di correggere gli errori se i chip mantenevano un’elevata fedeltà.

Grazie a questa scoperta, i ricercatori assicurano che l’informatica quantistica potrebbe ridurre i requisiti hardware per la costruzione di sistemi quantistici su larga scala. La ricerca, secondo quanto rivelato dalla pubblicazione originale, si è basata sul codice di superficie, la tecnica di correzione degli errori più utilizzata al momento. Sulla base di ciò, hanno dimostrato che, utilizzando un’architettura modulare, è possibile codificare qubit logici robusti e ad alta fedeltà, una situazione che riescono a ottenere nonostante i collegamenti imperfetti.

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