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Ogni mese, questo popolarissimo strumento per la pulizia rilascia trilioni di microplastiche

Un popolare prodotto per la pulizia può lasciare i vostri ripiani splendenti, ma una nuova ricerca dimostra che questo prodotto di uso comune rilascia silenziosamente nell’ambiente trilioni di microplastiche ogni mese. Queste fastidiose particelle non scompaiono semplicemente. Si infiltrano nel cibo che mangiate, nell’acqua che bevete e nell’aria che respirate. Alla fine finiscono anche nel vostro corpo e le prime prove suggeriscono che potrebbero causare gravi danni una volta lì.

Dietro la magia

Gli scienziati dell’American Chemical Society hanno esaminato più da vicino le cosiddette “spugne magiche”, famose per la loro capacità di rimuovere lo sporco e la sporcizia utilizzando solo acqua.

Il loro potere pulente deriva dalla schiuma di melamina, una plastica leggera ma resistente che agisce come carta vetrata ultra fine per rimuovere delicatamente lo sporco e le macchie dalle superfici.

Ma ad ogni utilizzo, le spugne si degradano gradualmente, rilasciando minuscole fibre chiamate microplastiche.

Per avere un’idea della quantità di plastica rilasciata, i ricercatori hanno testato spugne di tre marche famose strofinandole contro metallo ruvido per simulare l’usura quotidiana.

Quello che hanno scoperto era tutt’altro che pulito: una singola spugna rilasciava circa 6,5 milioni di fibre di microplastica per grammo di materiale consumato.

Da lì, il team ha esaminato i dati di vendita di Amazon relativi ad agosto 2024. Ipotizzando che una spugna media si consumi di circa il 10% con un uso regolare, hanno stimato che ogni mese potrebbero essere rilasciate nell’ambiente 1,55 trilioni di fibre di microplastica.

E questo solo da un rivenditore online, il che significa che il numero reale di particelle di plastica rilasciate dalle spugne “magiche” potrebbe essere molto più alto.

Piccole particelle, grandi problemi

Una volta rilasciate nell’ambiente, le microplastiche non si limitano a inquinare il pianeta. Entrano anche nel nostro corpo.

Questi minuscoli granelli sono stati trovati nei polmoni, nel fegato, nei reni, nel cuore, nel cervello, nella placenta e nei testicoli umani, persino nel latte materno e nello sperma.

Gli scienziati stanno ancora cercando di capire esattamente come questo influisca sulla nostra salute, ma i primi risultati non sono incoraggianti. A gennaio, un’importante revisione scientifica ha scoperto che l’esposizione alle microplastiche può comportare rischi per l’apparato digerente, riproduttivo e respiratorio dell’uomo.

La ricerca suggerisce che queste particelle possono danneggiare le cellule, alterare il funzionamento degli organi e interferire con il sistema immunitario. Sono state anche collegate a un aumento del rischio di infarto, ictus e alcuni tipi di cancro.

Le microplastiche possono persino danneggiare il cervello, causando potenzialmente sintomi come affaticamento e vertigini. Livelli più elevati sono stati riscontrati nelle persone affette da demenza.

È un problema enorme per qualcosa di così piccolo, e anche molto costoso. Uno studio ha scoperto che le microplastiche che trasportano “sostanze chimiche eterne” nell’approvvigionamento alimentare e idrico degli Stati Uniti potrebbero alimentare una crisi sanitaria da 250 miliardi di dollari all’anno.

Pulite in modo più intelligente

Per ridurre le microplastiche, i ricercatori dell’American Chemical Society stanno esortando i produttori a realizzare spugne più dense e resistenti che non si rompano facilmente.

Suggeriscono inoltre ai consumatori di optare per prodotti per la pulizia naturali senza plastica e di installare filtri per catturare le microplastiche nell’acqua potabile.

Per ridurre l’esposizione complessiva, gli esperti raccomandano di ridurre l’uso di sacchetti, bottiglie, cannucce e contenitori di plastica monouso.

Anche scegliere abiti realizzati con fibre naturali invece che sintetiche ed evitare di riscaldare cibi o bevande in contenitori di plastica nel microonde può aiutare a ridurre il rischio.

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