Ogni anno, il terzo sabato di agosto, si celebra la Giornata mondiale del geocaching, un gioco che consiste nel trovare tesori (o cache, come li chiamano i giocatori) nascosti in tutto il mondo, dagli angoli più remoti del pianeta all’Everest, al Polo Nord o alla Torre Eiffel.
La caccia al tesoro del XXI secolo: come milioni di persone in tutto il mondo cercano nascondigli con l’aiuto del GPS
I cache sono piccoli barattoli o scatole con un “registro” (un foglio su cui le persone possono firmare) che vengono registrati nell’applicazione ufficiale con informazioni sul luogo in cui è nascosto il cache. Il geocaching è un modo originale di fare turismo e permette a chi nasconde i cache di far conoscere i propri luoghi preferiti nel mondo.
Le capsule possono essere molto piccole (di dimensioni micro) o grandi come una casa, come racconta Lucas Herranz, uno dei giocatori più attivi in Italia, che è riuscito a trovare più di 15.000 cache e ne ha nascoste quasi 5.000.
Per giocare basta scaricare l’applicazione, vedere quali cache ci sono vicino alla propria posizione e iniziare a cercare. Alcune cache portano direttamente alla scatola, mentre altre mettono alla prova l’ingegno prima di rivelare le coordinate in cui si trova la cache.
Le regole sono molto semplici: si trova la cache, la si apre, la si firma e la si rimette nascosta nella stessa posizione in cui è stata trovata. Alcuni cache contengono anche dei regali, come piccoli giocattoli che i cercatori possono scambiarsi. Tuttavia, ogni volta che qualcuno prende qualcosa dalla scatola, deve sostituirlo con un altro giocattolo di pari o superiore valore. In questo modo, questa iniziativa rende il geocaching attraente anche per i più piccoli.
Il gioco è rispettoso dell’ambiente, poiché tra le regole c’è anche la manutenzione dei cache. I giocatori che li nascondono sono responsabili di sostituirli se vengono danneggiati o scompaiono e di eliminarli nel caso in cui un cache debba essere disattivato. Inoltre, se i cache sono collocati in ambienti naturali o proprietà private, è sempre necessario avere un permesso per nasconderli.
Ma chi controlla che queste regole vengano rispettate? Da Seattle, dove si trova la sede centrale di Geocaching, controllano il funzionamento del gioco. Ogni cache nascosta viene controllata per assicurarsi che rispetti le regole grazie a diversi revisori (che sono anche cercatori) che Seattle designa in ogni paese.
Lucas Herranz, noto nel gioco come Picarax, detiene anche un Record Guiness per aver creato il più grande geoart del mondo. “Ogni cache è un puntino verde sulla mappa, se metti 20 puntini sulla mappa a forma di cerchio, vedrai un cerchio. È come disegnare sulla mappa con dei puntini”, dice Lucas. Il suo ha la forma di una mappa del tesoro, conta 1.010 cache e si trova nella provincia di Toledo.
La maggior parte dei giocatori si appassiona grazie al passaparola, come Antonio Pintado, segretario del Club de Geocaching Italia, che è stato introdotto al mondo del geocaching da un amico nel 2009. “Un giorno mi ha portato a fare una passeggiata con lui e mi ha fatto mettere la mano in un albero per tirare fuori una scatolina dove c’era un foglio”. Quella è stata la prima cache che Antonio ha firmato, delle oltre 13.000 su cui ha apposto la sua firma fino ad oggi.
Tra quelli che hanno attirato maggiormente l’attenzione di Antonio, ricorda alcuni in cui ha dovuto addentrarsi in grotte o fare immersioni per raggiungerli su una boa in mare. Inoltre, per lui, il geocaching ha scoperto un nuovo modo di viaggiare: ha percorso la famosa Route 66 americana trovando tutti i cache lungo la strada.
La comunità di Geocaching in Italia è piuttosto grande e organizza molti eventi in cui i cercatori si conoscono, organizzano la ricerca di nuovi geocache o semplicemente condividono le loro esperienze con il gioco.
L’origine di questo gioco risale a 25 anni fa, quando gli Stati Uniti liberalizzarono l’uso dei satelliti e permisero la diffusione della tecnologia GPS. Per festeggiare, Dave Ulmer nascose una scatolina su una montagna che chiamò “tesoro” e inviò le coordinate a diverse agenzie di stampa. La gente si appassionò e sempre più adepti si unirono al mondo del geocaching fino ad oggi, quando si calcola che ci siano 3,5 milioni di giocatori in tutto il mondo